

Buongiorno
La radio appesa al muro
Trasmette canzoni melodiche
Da refrein ripetitivo…quasi ipnotico
Io incrocio qualche sguardo
Senza nessuna voglia di parlare
Senza nessuna voglia di parlare
Sarà un buon giorno
Sarà un buon giorno
Sarà un buon giorno…non lo so
Qualcuno seduto al tavolino
Fa i soliti commenti
Sulle notizie, sulle notizie della prima pagina
Aspettando una risposta
Ma la risposta non arriva
Poco male……
Sarebbe stata un’altra stronzata
Sarà un buon giorno
Sarà un buon giorno
Sarà un buon giorno…non lo so
Mi viene da vomitare
Al pensiero di tutti questi anni
Al pensiero di tutti questi giorni
Spesi ad essere normale
Spesi ad essere inodore
Spesi ad essere insapore
Spesi ad essere normale
Spesi ad essere inodore
Spesi ad essere insapore
….inesistente….
Estremista della moderazione
Fantasma prematuro
Fra fantasmi prematuri
Quante stronzate date come risposta
Ai soliti commenti
Sulle notizie della prima pagina
E ancora qualche minuto
Per sentirmi pochissimo in colpa
Per le mie solite ed inutili lamentele
Sarà un buon giorno
Sarà un buon giorno
Sarà un buon giorno…non lo so
E intanto la radio appesa al muro
Trasmette canzoni melodiche
Dal refrein noioso…quasi ipnotico…
…quasi ipnotico…quasi ipnotico…
quasi ipnotico…quasi ipnotico…
L’affanno di una corsa
Un panico piacevole mi avvolge
Immobile mi sento senza fiato
La voglia del passato che mi coglie
Dentro al cuore lo scenario è un po’ sfuocato
Rincorrere il futuro è normale
Soprattutto quando sembra complicato
Ma oggi mi sento di fermarmi
Guardo indietro nei ricordi e prendo fiato
Le favole della nonna
La pastina, le punture
Giochi fatti di cartone
La mia vecchia bicicletta
L’affanno di una corsa
Tante piccole paure
Fotogrammi di un mondo..di un mondo
Che cambiava troppo in fretta
Un bisogno di stare scollegato
Da ciò che non riesco a pilotare
Tutto quello che il tempo mi ha rubato
Per un attimo io lo voglio ritrovare
Il primo giorno di scuola
Il thè dei compleanni
Un pallone contro il muro
Il primo bacio, il primo sesso
L’affanno di una corsa
Nuove piccole emozioni
Fotogrammi di un mondo..di un mondo
Che non era più lo stesso
Che non era più lo stesso
Che non era più lo stesso
Un piacere rilassante e un po’ vigliacco
Il futuro fa paura e non sa aspettare
Ma il passato ha due occhi da pagliaccio
Io lo guardo e mi lascio trascinare
Amori fatti di parole
Le vacanze con gli amici
Il diploma e poi il lavoro
Albe viste da sballato
L’affanno di una corsa
Errori e delusioni
Fotogrammi di un mondo..di un mondo
Che forse è già cambiato
E ora guardo in uno specchio
Vedo solo la mia faccia
Un sorriso sulle labbra
Dentro agli occhi un po’ d’amore
L’affanno di una corsa
Lascia spazio a nuovo sogni
Fotogrammi un po’ sfuocati
Di un futuro un po’ migliore
Di un futuro un po’ migliore
Indifferente
Guarda…il vento prova sempre a mescolare
A rigirare… e a rigirarci
Ma alza solo nuvole di polvere
E muove solo aria trasparente
Rimescola carte già giocate
Ma ti lascia totalmente indifferente…
Ti chiedi…se ha senso rimanere ad aspettare
Qualche cosa…o qualcuno
Ma non trovi una risposta che soddisfi
O la domanda non è molto interessante
Mentre guardi tutto quanto e non capisci
Di essere soltanto indifferente…
E poi cerchi…immagini o volti famigliari
Sorrisi…o lacrime
Per scambiare poche chiacchiere sul tempo
O trovare soluzioni non cercate
A problemi solamente nella forma
Parole di canzoni non cantate
E capisci di essere assuefatto
All’abbraccio di una donna senza viso
Che ti chiama con un nome mai sentito
Mentre il suo tu lo hai deciso
Sei stato troppo tempo ad aspettare
E capisci rovistando nella mente
Che a volte anche il vento può bastare
Bastava fossi un po’ meno indifferente…
E sei stato troppo tempo ad aspettare
E capisci rovistando nella mente
Che a volte anche il vento può bastare
Bastava fossi un po’ meno indifferente…
Il Castello di corallo
L’aria è fresca stamattina e un’altra pietra è andata su
E un nuovo sole la mia stanchezza lava via
Davanti a sto sipario un poco rosso e un poco blu
Cerco il sonno per sognarla mia
Sono alto un metro e mezzo e di forza non ne ho
Ma queste enormi pietre muoverò
E se a voi che non capite può sembrare una pazzia
Io l’ho fatto per sognarla mia
Diranno che quel che faccio custodisce un mistero
Se io da sveglio costruisco i sogni miei
In questa notte che sta arrivando con il suo mantello nero
Un castello di corallo costruirò per lei
Sono alto un metro e mezzo e di forza non ne ho
Ma queste enormi pietre io muoverò
E se a voi che non capite può sembrare una pazzia
Io l’ho fatto per sognarla mia
Dentro ad una fiaba io ho messo la mia vita
Insieme a tutto quel che ho
E quando dai miei occhi la luce sarà svanita
Di pietra è il testamento che lascerò
Sono alto un metro e mezzo e di forza non ne ho
Ma queste enormi pietre io muoverò
E se a voi che non capite può sembrare una pazzia
L’ho fatto solo per sognarla mia
Quando dal mio corpo l’anima se ne andrà via
Rimarrà solo un monumento alla mia follia
Vi chiederete come ho fatto senza forza né magia
L’ho fatto solo per sognarla mia
Solo amci
Guardami se puoi, anche se lo sai
Che quello che io voglio non lo darai
Stupisciti se vuoi e non chiederti il perché
Ci son domande nella vita la cui risposta non c’è
E scusami per questo, per essere sincero
Se ti ho messa dentro a un sogno che sembra vero
E scusa se ti guardo, se cerco di rubare
Un po’ di quell’amore che non mi puoi dare
So che non è giusto rinchiuderti in un sogno
Con la scusa di un amore di cui non hai bisogno
Le parole che ti dico sono quadri non finiti
Sono fiori regalati ma forse già appassiti
E scusami per questo, per essere sincero
Se ti ho messa dentro a un sogno che sembra vero
E scusa se ti guardo e se cerco di rubare
Un po’ di quell’amore che non mi puoi dare
E scusa se ti ho amata senza chiederti il permesso
O scusa se ora smetto…se vuoi lo faccio adesso
E scusa se ti ho amata senza chiederti il permesso
O scusa se ora smetto…se vuoi lo faccio adesso
Nerone
Si innamora di una donna al giorno
Chiede passaggi a occhi che vedono poco o niente
Scrive lettere a se stesso
E nemmeno si risponde
Le sue notti “mendicanti di energia”
Parlano lingue che non riesce più a capire
Ed ogni attimo è una fotografia
Sempre in procinto di sbiadire
I suoi occhi cercano montagne per misurarne l’altezza
Le sue mani scandagliano mari, vogliono un fondo da toccare
Nelle sue vene pochi desideri…pochi desideri…
Pochi desideri da realizzare
Nerone è arrivato e ha bruciato tutto
Scusatelo se a lui non dispiace per niente
E se quando gridi “al fuoco”
Nessuno ti risponde
Un “siamo qui” per salutare tutti quanti
O come unica risposta veramente sicura
E un digrignare di denti che neanche fa paura
Come compagno fedele un cane cattivo
Morde quando nessuno lo vede
Perché non c’è nessuno che…lo può vedere
La strada di casa come unico percorso alternativo
Prima della sconfitta…prima di cadere
Nerone è arrivato e ha bruciato tutto
Scusatelo se a lui non dispiace per niente
E se quando gridi “al fuoco”
Nessuno ti risponde
I suoi fantasmi sono pagliacci
Aggrappandosi alle sue rughe si prendono
gioco di lui
E i suoi occhi sono pozzi profondi e sempre più bui
Un “si fa quel che si può” come unico alibi
Mentre il fremere delle vene lascia il posto alla stanchezza
Si guarda in giro, solo specchi su di lui
Specchi e tristezza
Nerone è arrivato e ha bruciato tutto
Scusatelo se a lui non dispiace per niente
E se quando gridi “al fuoco”
Nessuno ti risponde
Nerone se ne andrà in silenzio
Tornerà sconfitto nei suoi libri di scuola
Dei suoi discorsi confusi
Non resterà neanche una parola
Barbanera
Mi spinge il coraggio, mi spinge la forza e un sogno che non so cos’è
Sono soldato di questa guerra che combatto soltanto per me
Queste vele sono pagine bianche di un libro che mai leggerò
Sopra il mare vivrò la mia vita, su questo mare ci morirò
Se rubare non è peccato per la corona di un Re
Sono stanco di fare il corsaro, ora rubo soltanto per me
Per me e per la mia ciurma, tutti figli di una vita sbagliata
Ora sono il Barbanera di questi mari il più grande pirata
Sono il principe di questi mari e la mia barba è una bandiera
Mi presento: sono Edward Teac per tutti voi…. il Barbanera
Siamo scarti del vostro mondo, i vostri libri d’avventura
Su questo mostro di onde e di vento non sappiamo cos’è la paura
Ci ubriachiamo di rum e di donne, siam sempre pronti all’arrembaggio
E chi passa su questi mari a noi pagherà il pedaggio
Mentre voi seguite il potere prima di andare nell’aldilà
Con queste micce sotto al cappello io troverò l’immortalità
Il destino è un lancio di dadi, dalle strade di Bristol agli abissi del mare
La vita è una partita già persa e per questo la voglio giocare
Delle vostre ricchezze e dei vostri imperi rimarrà solo quel poco che resta
Di me resterà la leggenda di un corpo che nuota…senza la testa
Sono il principe di questi mari, la mia barba è una bandiera
Mi presento: sono Edward Teac per i nemici il Barbanera
Sono il principe di questi mari, la mia barba è una bandiera
Mi presento: sono Edward Teac per i nemici il Barbanera
Sono il principe di questi mari, la mia barba è una bandiera
Mi presento: sono Edward Teac per i nemici il Barbanera
Sono il principe di questi mari, la mia barba è una bandiera
Mi presento: sono Edward Teac per i nemici il Barbanera
Il Cantautore
Il cantautore è malato delle proprie parole
Quando non riesce a trovarle peggiora ma non muore..mai
Sempre in cerca dell’idea giusta da regalare
Una nuova canzone per chi la vuole ascoltare
Il cantautore passa notti insonni a raccontare quel che vede di giorno
Dipinge figure dai mille colori ma dimentica sempre il contorno
Il cantautore gioca a carte coperte ma non riesce a bleffare
Mette i sogni su quel piatto e se li lascia rubare
Le canzoni sono figli già grandi che prima o poi ti dovranno lasciare
Sono puttane dal cuore d’oro per tutti quelli che le vorranno pagare
Le canzoni sono anime inquiete ma di quiete non ne voglion trovare
Le canzoni sono bambini insonni……
……. che basta un applauso che li fai addormentare
Il cantautore è un burattinaio che muove i fili delle emozioni
La sua vita è chiusa dentro nelle parole delle sue canzoni
Il cantautore è un prete ubriaco che sposa musica e parole
Forse non conosce la parola di dio ma quando canta lui parla col cuore
Le canzoni sono un mare in tempesta dove è bello naufragare
Sono un viso di donna che basta uno sguardo che ti fa innamorare
Le canzoni sono cuori feriti che non si vogliono consolare
Le canzoni sono bambini insonni……
……. che basta un applauso che li fai addormentare
Il cantautore ha mille donne ma di nessuna è innamorato
L’unico amore della sua vita rimane quel fantasma del passato
Le canzoni sono la medicina che cura ogni suo male
Sono il metro della misura per dimostrare quello che vale
Le canzoni sono una strada in salita ma è l’unica che può imboccare
Le canzoni sono la sua vita……per chi la vuole ascoltare
……. per chi la vuole ascoltare
Per favore
Siamo in tanti e siamo soli
Come fantasmi nella notte
Imitiamo questa vita
Cercando di ingannar la sorte
Soffocando un po’ il dolore
A voi uomini giusti
Noi chiediamo “per favore”
Avrò avuto pochi mesi
Neanche il tempo di sognare
Fui svegliato un solo istante
Da un lampo e dal rumore
Dalle urla e dal terrore
A te che non conosci
Io chiedo “per favore”
Ma passerà anche questa notte
Sotto un cielo incandescente
Passerà anche la morte
E forse non ci farà niente
E una preghiera in mezzo ai denti
Per chi si ostina a dire che le bombe
possono essere intelligenti
Sotto un sole che aspetta
Che la sua notte arrivi presto
La mia casa è una coperta
E sulla strada ho messo il resto
E un passato da inseguire
A te che guardi storto
Io chiedo di capire
Sotto un ponte o in un cartone Cerco sogni per scappare Dalle lame che nell’aria Non mi fanno riposare Con questo freddo fra le mani Ma questa è la mia vita E la divido con i cani
La mi a vita in cartolina Fatta di sole, fatta d’inganni Dal di dentro di una vetrina Affitto i miei quattordici anni A chi ha mutande colorate
Lasciatemi invecchiare
Turisti che passate
E ora che son solo e stanco
Porto le mie ossa a riposare
Poche ore in questa fogna
E tutto il giorno a mendicare
Sui lungomare del piacere
A voi turisti buoni
Io chiedo di vedere
Vedere nei miei occhi
Vedere nel mio cuore
Vedere che in fondo
Io chiedo “per favore”
Vedere nei miei occhi
Vedere nel mio cuore
Vedere che in fondo
Io chiedo “per favore”
Un “per favore” urlato forte
O in un rantolo senza voce
Voi teneste la salvezza
Lasciando a noi la croce
E la speranza nel futuro
Ma spesso è difficile
Difficile tener duro
Tener duro finchè il sole
Torni a dare il suo calore
Aspettando il vostro aiuto “per favore”
21 giugno
Senti senti il cuore che batte veloce
Senti senti il filo della mia voce
Cammini a piedi nudi su di un prato
Nei sogni che stanotte mi hai regalato
Nei tuoi capelli ho trovato lo zucchero e il sale
Sulle labbra mi hai lasciato baci che fanno male
C’è un cane randagio stanco che si muove nel mio cuore
Ma si ferma quando si accorge che lo guardi con stupore
E il lago ci sta a guardare ma non dice niente
Siamo soli e attorno a noi c’è molta gente
Hai tremato accanto a me e io ti ho stretta piano
Fu una scintilla improvvisa sul mio viso, sulla tua mano
Non credevo ai miei occhi, non credevo alla mia mente
Niente passato né futuro ma solo il present
Le parole sono zanzare attorno a una lampadina
E un sole ancora spento ci dice che è già mattina
Io vorrei star qui per sempre sulla riva di questo piccolo mare
Ma il cielo si stà colorando e fra un po’ dovremo andare
E adesso frugo nei miei pensieri dove forse sei sempre stata
Perché mille anni fa ti ho persa ed ora ti ho ritrovata